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La prospettiva dei vini pregiati in un’economia travagliata

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Situazione economica globale

Analizziamo la prospettiva dell’investimento in vini pregiati

Semplificando i punti più rilevanti:

  • inflazione alle stelle
  • crisi energetica
  • pandemia (problemi forti ancora in Cina e Asia)
  • guerra in Ucraina

Insomma il quadro è abbastanza terrificante, direbbe qualcuno…

Ci aspetta quasi sicuramente un inverno di recessione o se cosi non fosse comunque di estrema volatilità sui mercati finanziari.

Dopo le parole di Powell, presidente della Fed, deciso ad agire fortemente contro l’inflazione con un aumento secco e costante dei tassi di interesse, quello che si prospetta è per forza di cose un rallentamento dell’economia.

D’altronde anche Christine Lagarde ha ammesso serenamente che “si sono fatti errori di valutazione sulla gravità di questa inflazione e ora bisogna agire”.

Questa settimana la BCE è intervenuta con un aumento di 3/4 di punto. Insomma un bello shock!

I mutui costeranno di più e il mercato immobiliare potrebbe scendere.

Posizione del mercato del vino pregiato in questo contesto economico

In questo contesto economia di estrema fragilità e tanta nebbia cosi si sono comportati i vini pregiati?

L’investimento in vino ha retto?

Quali sono le previsioni per il futuro?

Nonostante il deterioramento del contesto economico, nel 2022 il vino pregiato ha registrato buoni risultati e la domanda resta stabile.

Il ritmo di crescita potrebbe rallentare nei prossimi mesi, ma ci sono ragioni e sensazioni per cui il mercato del vino potrà sovraperformare i mercati finanziari.

Quali sono state le performance dei vini pregiati?

Secondo Liv-Ex, prendendo come riferimento l’indice Liv-Ex 1000 (le 1000 etichette più tradate) il rendimento da inizio anno sarebbe stato dell 11,6%.

In ogni caso sono risultati ben superiori alla finanza tradizionale.

Il grafico mette in correlazione il Fine Wine 1000 con S&P 500 e il FTSE100.

LivEx 1000 vs S&P 500 vs FTSE

Tuttavia, il ritmo della salita dei prezzi dei vini è diminuito negli ultimi mesi: giugno e luglio sono stati i guadagni mensili più piccoli per il Liv-ex 1000 di quest’anno (rispettivamente 0,8% e 0,4%).

Parte del rallentamento potrebbe derivare semplicemente dalla minore liquidità durante i mesi estivi, ma anche una maggiore cautela da parte degli acquirenti di vini pregiati potrebbe essere un fattore determinante.

Quale è la prospettiva per i prossimi mesi del vino pregiato?

Un ragionamento interessante per rispondere a questa domanda è ragionare da pessimisti come si fa nell’articolo apparso su Cult Wines.

Anche in caso di recessione, riteniamo che il vino pregiato possa rimanere un investimento relativamente stabile rispetto ad altri asset.

Parte di ciò deriva dal suo track record durante l’epidemia di COVID-19 nella primavera del 2020.

Al minimo del 2020 alla fine di aprile, il Liv-ex 1000 era sceso solo del 3,1% rispetto alle perdite a doppia cifra nella maggior parte dei mercati azionari

Inoltre le attuali preoccupazioni macroeconomiche potrebbero avere un impatto minore sul vino pregiato rispetto all’epidemia di COVID, che ha stimolato uno shock senza precedenti per l’economia globale, comprese le chiusure prolungate del settore dell’ospitalità (ristoranti e hotel in primis).

I fondamentali del mercato interno del vino sono attualmente positivi con lo squilibrio tra domanda e offerta che spinge i prezzi al rialzo ancora in atto.

La disponibilità di vini iconici delle regioni centrali rimane bassa, mentre i commercianti di vini pregiati hanno registrato buone vendite  nel 2022, segno che la domanda è ancora forte.

In quanto prodotto di consumo e da collezione, molti considerano il vino pregiato una buona opzione durante i periodi di inflazione.

 

Il pensiero di investire in vino

Secondo noi se il settore del vino pregiato ha un pregio è la bassa volatilità.

In questo senso il posizionamento naturale è in una predisposizione “difensiva” del capitale.

Potrà certamente essere un’ottima scelta quella di diversificare in vini pregiati in questa fase storica.

Al solito valgono le  raccomandazioni su una quota marginale del proprio capitale da investire in vino, e la prospettiva sempre più a lungo termine (non meno di cinque anni).

Al solito il rischio maggiore ancora in parte da “risolvere” per il mercato dei vini pregiati è quello della scarsa liquidità di molte etichette.

Nei vari report dei mercati più famosi (specie quelli esteri) si parla sempre dei vini più famosi. Ma questo già lo sappiamo, quelle etichette hanno una domanda più forte dell’offerta che inevitabilmente fa schizzare in alto i prezzi.

Ma la realtà dei fatti è che nei portafogli degli investitori è impossibile mettere solo blue chips, quindi un mercante serio cercherà di proporre un portafoglio equilibrato fra etichette più difensive e liquide ed etichette più rischiose ma meno liquide.

Resta quindi di vitale importanza il lungo termine e la possibilità nela rivendita di avere il tempo giusto per piazzare tutti i vini, anche i più complicati, che poi spesso sono quelli che danno i rendimenti maggiori.

 

I nostri consigli

A restare difensivi e anche immaginandosi una discesa delle performance del mercato del vino il nostro consiglio potrebbe da una parte rivolgersi sui nomi importanti di Borgogna (specie le appellazioni più importanti), gli Champagne di fascia alta, Piemonte e Toscana.

È ovvio che nei momenti di nebbia si cerca di rivolgersi sulle etichette più sicure, tuttavia il valore della diversificazione a nostra parere resta primario.

In questo senso i vini italiani potrebbero rivelarsi una scommessa vinta.

In definitiva, il modo migliore per posizionare un portafoglio di vini pregiati per resistere a un rallentamento economico è mantenere un orizzonte temporale a lungo termine.

La curva di offerta inversa del vino pregiato (le forniture diminuiscono con il tempo a causa del consumo) significa che il potenziale di rendimento su un orizzonte temporale più lungo dovrebbe superare qualsiasi blip temporaneo.

Da ultimo il consiglio forse più importante. Se non vi affidate ad un esperto e fate da soli bisogna prestare particolare attenzione ai prezzi dei vini e inesorabilmente al valore più reale possibile del vino o vini  su cui avete deciso di puntare per il vostro portafoglio.

Non fidatevi di una sola fonte di prezzo, i prezzi in vendita sono importanti,  ma poi contano ancora di più gli scambi reali per “intuire” il reale valore di un vino e il suo grado di liquidità.

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