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Vendere vino, come fare e dove vendere?

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Vendere vino, come posso fare? Dove posso vendere i miei vini da investimento e le mie bottiglie da collezione?

Queste domande mi vengono poste sempre più spesso da chi si affaccia al mondo degli investimenti in vino, vediamo dunque come e dove si può vendere vino.

 

Chi compra vini pregiati da collezione con l’intenzione di rivenderli si ritrova sempre nel dilemma di quale sia la scelta più idonea per avere, non solo una cifra più alta, ma anche più sicurezza e professionalità.

Vendere vini pregiati non è cosa facile, bisogna sapere guardarsi attorno, scegliere gli interlocutori giusti, e fare attenzione ad alcuni dettagli per non avere spiacevoli sorprese.

 

Ma vediamo quali possono essere le varie strade.

Come vendere vino

Il mercato privato

Ricordiamo che al momento in Italia non esiste una piattaforma unica dove poter comprare e vendere vino. Le ambizioni di investireinvino.it vanno in quella direzione ma ci vorrà ancora tempo. Al momento per rivendere la propria collezione di vini ci sono alcuni strumenti come blog, forum fra privati, mercatini di compravendita.  Per anni il forum del Gambero Rosso era il luogo principale dove poter vendere i propri vini e anche acquistare il relativa sicurezza. Oggi questi forum sono stati soppiantati dai vari mercatini, o gruppi su Facebook e sono senza dubbio uno strumento comodo a condizioni di avere un minimo di garanzie su chi si ha di fronte. Questo concetto vale ovviamente ancora di più nel comprare bottiglie di vino da collezione.

Quindi il consiglio che mi sento di dare è banale, ma molte volte viene disatteso. Purtroppo ancora oggi capita spesso che qualcuno ci contatti per rivendere parte della propria collezione avendo spedito però già alcune bottiglie ad un potenziale acquirente via corriere e non avendo mai ricevuto il denaro in cambio.

Quindi cercate di conoscere il potenziale acquirente di persona. Oggi ci sono strumenti  di pagamento come Satispay, bonifici immediati ecc.. che oltre ai contanti (limite a 2000€) permettono di fare la transazione in contemporanea allo scambio della merce.

Le case d’asta tradizionali

La seconda strada, valida soprattutto per collezioni di vini importanti, cifre rilevanti e affidarsi alle case di asta specializzate o quelle che hanno un ufficio specifico. All’estero Acker Merrel , Sothesby, Christie’s fanno la parte più importante. In Italia ci sono la storica casa d’aste Pandolfini, Gelardini & Romani che negli ultimi anni ha iniziato a trattare anche vini pregiati, e Bolaffi casa d’aste da sempre più specializzata in numismatica o francobolli. L’handicap spesso è non sapere a quanto realmente si riuscirà a vendere (anche se spesso è possibile impostare una cifra minima), e poi le altre commissioni.

Inoltre storicamente le case di aste sono efficienti su nomi importanti, ma se all’interno della collezione ci sono anche bottiglie minori il rischio è quasi sempre quello di vendere solo il meglio.

Le aste online

Oltre alle case d’asta tradizionali negli ultimi vent’anni sono nati sempre più siti di aste online, siti pioneri come Ebay hanno visto nascere ed in alcuni casi superarli nuove piattaforme come Catawiki che permettono di inserire il proprio lotto, con un prezzo di riserva al di sotto del quale non verrà venduto il proprio bene, funziona bene anche se gli “esperti” che valutano le bottiglie inserite ed i prezzi richiesti non sono poi così esperti, e spesso ci si vede respingere il prezzo di riserva richiesto anche se in linea con le valutazioni vini di mercato. Altro aspetto da valutare bene sono le commissioni trattenute dalla piattaforma e la difficoltà a vendere in quantità, diciamo che sono forse più adatte per singoli pezzi.

I wine merchant

Solitamente la strada più comoda è quella dei mercanti di vino “(wine-merchants)” o”broker”, si tratta di operatori medio grandi (non semplici enoteche) con un network di relazioni commerciali a livello mondiale che possono commercializzare anche i vini minori e garantire un servizio “tutto incluso”. A differenza delle case d’asta, specie se di case importanti come Christie’s o Acker, è difficile che un mercante spunti il prezzo più alto, ma offre la sicurezza di vendere tutti il lotto e di comunicare in anticipo cosa si può ottenere dalle proprie bottiglie.

A condizione ovviamente che il mercante abbia storicità, sia conosciuto, abbia una struttura importante e soprattutto un network di clienti che sia internazionale altrimenti ha poco senso e sarebbe solo come avere un passaggio in più rispetto a vendere fra privati.

 

Nei prossimi anni nasceranno nuove piattare informatiche senza dubbio e la parte telematica sarà sempre più preponderante.

Questo perché ci saranno sempre più persone che acquisteranno vini da collezione con l’idea di rivenderli per ottenerne un guadagno, cosi come capita con l’arte, gli orologi di lussi o altri “passion assets”.

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