Analisi della situazione di mercato e del pregresso
Per poter comprendere al meglio il momento attuale del mercato del vino è necessario fare qualche passo indietro e capire il percorso degli ultimi 5 anni. Scrivo questo articolo per aiutare tutti coloro che vogliono saperne di più, sia che si trovino nella condizione di voler entrare ora sul mercato sia che si trovino nella condizione di voler rivendere.
Possiamo dire che in epoca Covid dal 2019 al 2022 c’è stato un vero e proprio boom del vino pregiato utilizzato come asset.
Quali sono stati gli elementi che hanno spinto il mercato cosi in alto?
- Domanda internazionale esplosa, specialmente da Asia e USA.
- Bassi tassi d’interesse → beni alternativi come vino e arte erano molto appetibili.
- Prestigio e scarsità → i vini top (Bordeaux, Borgogna, Champagne rari, Super Tuscan, Barolo storici) sono per definizione limitati.
- dinamicità tra collezionisti e investitori → comprare oggi per vendere domani al 20–30% in più sembrava facile e già allora, mi ricordo bene, facevo video per spiegare che i rischi c’erano e il mercato del vino non era immune da dinamiche di altri asset.
- Piattaforme di investimento specializzate (Liv-Ex, Cult Wines, iDealwine…) hanno reso più facile l’accesso.
Quale è stato l’effetto di questo momento di mercato molto liquido ed euforico?
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I prezzi dei grandi vini di Borgogna (es. Domaine de la Romanée-Conti, Rousseau, Roumier) e Bordeaux (Lafite, Margaux, Petrus) sono saliti anche del +50–70%.
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Vini italiani rari (Masseto, Monfortino, Soldera, Biondi Santi storici) hanno attirato sempre più attenzione.
- in quel periodo era difficile trovare anche gli Champagne più famosi cosi come altre etichette pregiate. Insomma scarsità del bene, a volte anche indotto da politiche poco corrette dei produttori.
Cambiamento di rotta dal 2023 ad oggi
Quali sono i motivi che hanno fatto scendere il mercato?
- Aumento dei tassi d’interesse → meno liquidità, beni alternativi penalizzati.
- Eccesso di offerta secondaria → tanti hanno provato a vendere in alto.
- Domanda cinese in calo (restrizioni, crisi del settore immobiliare)
- Troppo ottimismo: molte bottiglie comprate a prezzi eccessivi non hanno retto il valore.
Dati approssimativi
- L’indice Liv-Ex Fine Wine 100 ha perso circa il 25% tra 2023 e 2024.
- Grandi Borgogna e Bordeaux hanno subito le perdite più forti, soprattutto la primissima fascia.
- Champagne e il suo indice di riferimento è sceso dopo l’impennata 2021–2022.
La situazione attuale
E’ indubbio che il mercato in questo 2025 è in una fase di riassestamento e di stabilizzazione dei prezzi.
Purtroppo le tensioni internazionali (guerre e dazi) hanno rallentato questo processo mantenendo alta la tensione e immettendo paura in che possiede i vini in cantina.
Ricap
- I prezzi si stanno stabilizzando, ma non sono ancora tornati a crescere.
- Grandi annate (tipo 1989, 1990, 2000, 2005, 2009, 2010, 2016) mantengono un certo appeal.
- I collezionisti si stanno focalizzando su vini rari e bottiglie in condizioni perfette.
- I vini più “comuni” o presenti in grandi quantità hanno perso fascino (es. Bordeaux secondari o Champagne standard).
itolando :
Quando potrebbe ripartire il mercato?
Scenario | |
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2025 –2026 | Stabilizzazione, acquisti selettivi dai collezionisti |
2026–2028 | Probabile nuova crescita graduale, se i tassi scendono e la Cina torna attiva come sembra |
2028+ | Prospettiva di nuovi picchi su vini iconici e annate rare, guidati da scarsità |
Ma attenzione: non tutto il vino salirà di valore. saranno da privilegiare :
- annate molto buone (es. 2010, 2016, 2019, 2008 Champagne, anche la 2021 e 2023 in Borgogna non sono male.),
- produttori iconici (DRC, Rousseau, Lafite, Valentini, Miani, Conterno, Soldera)
- bottiglie con documentazione e condizioni perfette (cartoni o cassa legno originale, tracciabilità).
Consigli operativi
Per chi deve vendere si sconsiglia fortemente di farlo in questo periodo. E’ presto, il mercato è ancora poco liquido e il rischio di perdite rilevanti è molto alto. Bisogna cercare di attendere momenti di mercato più sereni magari cercando di limitare al minimo i costi.
Per chi ha vini stoccati ad esempio, se si ha comunque una cantina con condizioni corrette si può cercare di abbassare quel costo. Anche noi nel nostro piccolo abbiamo abbassato il prezzo dell’abbonamento Silver da 99€ a 39€. Un piccolo aiuto che speriamo sia stato apprezzato.
Se proprio si deve vendere bisogna accettare le perdite, capita nella finanza tradizionale ed è capitato anche nel vino. In ogni caso bisogna anche tenere conto che in un mercato cosi poco liquido il tempo per vendere si allunga rispetto alla norma. Affidarsi solo a piattaforme integrate e che “parlano ai mercati globali”. Le piattaforme chiuse in se stesse non sono piu’ performanti.
Per coloro che vogliono entrare sul mercato in linea generale questo sembra essere uno dei momenti più interessanti degli ultimi anni. Molti vini sono a prezzi appetibili, un po’ come lo erano nel 2019 prima del boom.
In ogni caso bisogna distinguere e mantenere comunque prudenza.
Per chi vuole fare speculazione veloce il mercato è ancora troppo lento, vendere non è facile.
Ottimo momento invece per acquisti a lungo termine per i motivi di cui sopra.
Personalmente per quanto doloroso bisogna valutare anche il lato positivo di questo momento di mercato.
Si è visto che anche il mercato del vino, cosi come quello dell’arte , degli orologi e dei cosiddetti “passion assets” può scendere. Questo permetterà al vino pregiato di essere un investimento più sano e consapevole. Si continuerà a comprare vino pregiato per rivenderlo ma ci sarà più attenzione, più consapevolezza e per quanto questa sia cosa detta e ridetta da me (basta rivedere i miei video del 2019, 2020 e 2021) si comprerà solo per somme che rappresentino un elemento non fondamentale nel proprio portafoglio finanziario. Il vino pregiato rappresenta una buona diversificazione, ma non bisogna mai essere “costretti alla rivendita” perchè altrimenti i rischi aumentano. Quindi ancora una volta :
Sì, il mercato tornerà a salire, ma:
- si dovranno scegliere con attenzione i produttori e le annate,
- bisognerà avere come lasso il lungo termine (5-7 anni),
- evitare etichette sovra-prodotte o senza richiesta reale.
Questo è il momento giusto per acquistare, non per vendere.
Questo momento consente di essere nella posizione ideale per:
- entrare con prezzi più bassi,
- selezionare bottiglie rare che saranno scarse domani,
- puntare su una rivalutazione sana e sostenibile.
- avere una piattaforma integrata (www.winevalue.it)
Spero di aver aiutato a fare chiarezza sebbene ripeto i problemi “extra vino” , dazi e guerre certamente ci spaventano ancora.